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"Vite vissute" può essere definito un romanzo-verità che ha il sapore intenso di un'esperienza vissuta quasi in prima persona dall'Autore, data la sua conoscenza diretta del mondo clericale, a lungo da lui frequentato, sul quale il suo scritto s'appoggia e prende spunto da fatti, da enumerare fra gli scandali sessuali che hanno invaso la Chiesa cattolica negli ultimi anni. Nella sua fantasiosa rielaborazione l'Autore, per non far cadere il lettore nell'errore d'interpretare pagine di cronaca recente in termini scandalistici e per non indurlo a inaccettabili personalismi ha collocato il racconto a partire dai lontani anni 50, non l'ha localizzato in luoghi precisi. Ha costruito, così, in un sottile "gioco degli specchi" quel "continuum", al quale tutti i personaggi del romanzo appartengono. Di loro ha cercato di individuare e cogliere quelle tipologie che non mutano nel tempo e che esistono ancor oggi nella realtà clericale.